I gioielli della Corona sono stati confiscati ai Savoia e ora custoditi nella Banca d’Italia ma gli eredi di Umberto II di Savoia chiedono a gran voce la loro restituzione.
La banca d’Italia custodisce da 76 anni l’astuccio contenente i gioielli della Corona, che una volta appartenevano ai Savoia. All’interno del contenitori ci sono diademi, collane ed orecchini che gli eredi di Umberto II rivogliono. I Savoia rivendicano dallo Stato Italiano la proprietà di quegli avere confiscati dopo la caduta della monarchia.
La storia dei gioielli e quanto valgono
Come riporta Today: “Con la caduta della monarchia, i beni dei Savoia sono passati di proprietà alla Repubblica Italiana, ma la confisca non ha mai interessato i gioielli di uso quotidiano dei membri della famiglia reale. Vittorio Emanuele e le sorelle Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, in qualità di eredi di Umberto II, appigliandosi a quella mancata confisca, chiedono all’Italia la restituzione dei gioielli della Corona, custoditi dal 1946 in un caveau della Banca d’Italia, a Roma. “Scrivo in nome e per conto degli eredi del Re d’Italia Umberto II, Vittorio Emanuele di Savoia, Maria Beatrice di Savoia, Maria Gabriella di Savoia, Maria Pia di Savoia. In riferimento ai gioielli…“
Per quanto riguarda il valore economico dei gioielli in questione, sembra che la banca d’Italia non abbia ancora svolto una perizia per conoscerlo. All’epoca della loro creazione però valevano circa 2 miliardi di lire che in euro, sarebbero circa 18 milioni, come sottolinea Today. I Savoia riusciranno a riavere indietro i gioielli?